Dopo i workshop sulla metodologia degli Incidenti Critici di Margalit Cohen-Emerique’s tenutisi con professionisti sanitari nei vari paesi partner nella fase iniziale del progetto, il partner austriaco ha tenuto un altro workshop per tredici insegnanti impegnati nella formazione degli adulti e nell’istruzione superiore. A seguito dei positivi feedback ricevuti, altri due workshop sono stati organizzati all’Università di Vienna lo scorso maggio, uno con professionisti sanitari e uno con operatori sociali che lavorano con rifugiati.

Allo stesso modo, a marzo il CESIE ha realizzato un workshop di “decentramento” per un gruppo di volontari SVE che stanno svolgendo il proprio servizio di volontariato a Palermo in strutture per persone con bisogni speciali in termini di salute mentale e disabilità fisica.

Dopo un’introduzione generale ai concetti di cultura, shock culturale e zone sensibili, i partecipanti praticano il decentramento dai propri valori culturali attraverso un esercizio con immagini per il quale immagini che ritraggono varie pratiche relative principalmente alla percezione e al rapporto col corpo (es. rituali para-medici, pratiche sessuali, dieta e nutrizione) sono appese al muro e ai partecipanti viene chiesto di scegliere l’immagine che suscita la reazione emotiva più forte (positiva o negativa che sia). A questo punto, in piccoli gruppi i partecipanti descrivono prima le immagini in maniera oggettiva, poi le emozioni suscitate da esse e infine cercano di individuare i valori che sono stati toccati/scossi dalle immagini. Grazie a questo esercizio i partecipanti non solo si interrogano sui propri sistemi di valori ma riescono anche a mettere in pratica un cambio reale di prospettiva rispetto all’immagine/situazione.

Il workshop sugli Incidenti Critici si conclude chiedendo ai partecipanti stessi di scrivere un episodio di shock culturale che hanno vissuto nel proprio ambito professionale e durante l’analisi degli incidenti in sessione plenaria il gruppo cerca di ricostruire le emozioni e i valori sia del narratore sia della/e persona/e che in qualche modo causa l’esperienza di shock. In tal modo, si cerca di giungere ad una lettura dell’interazione con più sfumature, dove si creano le condizioni per negoziare le varie prospettive e individuare possibili soluzioni.

I partecipanti ai workshop sugli Incidenti Critici in genere li definiscono come un’esperienza forte, una fonte d’ispirazione che ha ricadute dirette e quindi potrebbe e dovrebbe essere riproposta sul proprio posto di lavoro, confermando la rilevanza e l’applicabilità intersettoriale di tale metodologia.